Patrick Soon-Shiong, è un medico e imprenditore nato in Sud Africa, ma ormai in pianta stabile negli Stati Uniti, che ha fondato prima NantHealth e in seguito NantEnergy. Da poco è anche proprietario del Los Angeles Times.
Proprio Soon-Shiong ha presentato al One Planet Summit 2018, a New York, un nuovo concetto di accumulo di energia elettrica: più economico, non infiammabile e, soprattutto, privo di elementi rari o pericolosi invece presenti nelle attuali batterie più usate (litio, piombo…). Proprio per quest’ultima ragione si parla già di nuova generazione di batterie: serve solo dello zinco e l’aria.
Gli impianti di generazione elettrica rinnovabile, quindi con produzione non costante nel tempo, devono prevedere uno stoccaggio di energia elettrica se vogliamo che le fonti rinnovabili si integrino nei sistemi di trasmissione elettrica moderni.
La soluzione testata da NantEnergy, come detto, è sia economica che sicura da un punto di vista ambientale. La ricerca e lo sviluppo sulla tecnologia è durata più di sei anni, ed ha toccato zone quali Asia (precisamente Indonesia) e Africa. Alcuni prototipi sono stati anche usati negli Stati Uniti dalla Duke Energy per alimentare torri di comunicazione resistite agli uragani degli ultimi anni.
Il processo funziona come segue. Se collegato ad un impianto fotovoltaico (o qualsiasi generatore), si produrrà elettricità che converte ossido di zinco in zinco ed ossigeno. Lo zinco formato servirà per stoccare energia. Nella scarica la batteria converte l’energia elettrochimica dallo zinco, combinandolo (ossidandolo) con l’ossigeno dell’aria, generando nuovamente elettroni.
La novità importante di NantEnergy sta nel fatto che, per la prima volta, si è scoperto come permettere allo zinco di conservare la carica per un periodo prolungato di tempo, oltre al ripetere la carica e la scarica più di 1000 volte. Il tutto ad un prezzo di costruzione inferiore ai 100 dollari al kWh. Per quanto riguarda le “normali” batterie agli ioni di litio i prezzi si attestano sui 350 dollari al kWh.
Sono state annunciate dall’azienda americana circa 3000 installazioni della tecnologia in nove diverse nazioni del mondo. Ad oggi ci sono state circa 1000 installazioni, di cui la stragrande maggioranza in torri di comunicazione dal Messico, all’America Latina e in Africa ed Asia meridionale.
Stando a quanto è scritto nel loro sito, saranno:
La tecnologia sembra ben funzionare e soprattutto risponde alla richiesta del mercato energetico mondiale odierno: funzionalità, scalabilità e durabilità.
Tra un anno sapremo già come si sarà sviluppata; e vedremo come (e se) le 3000 installazioni promesse saranno andate a buon fine.
Stay tuned!
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