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Come il meteo influenza i consumi di elettricità?

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I consumi domestici di elettricità possono dire molto di noi, della nostra routine e delle nostre buone (o cattive) abitudini energetiche. Uno dei fattori che maggiormente influenza i consumi energetici di un’intera comunità o di un’intera nazione è il meteo. Le condizioni meteo sfavorevoli, come l’eccessiva calura estiva o il gelo invernale, possono mettere a dura prova il sistema elettrico di un Paese. I climatizzatori e gli impianti di condizionamento richiedono un surplus di energia che, moltiplicato per il numero di utenti, porta ad un aumento non trascurabile della domanda elettrica.

Durante questi episodi risulta fondamentale il ruolo del TSO, Terna nel caso italiano, che si occupa di gestire il sistema di trasmissione nazionale al fine di garantirne ai cittadini un approvvigionamento di elettricità che sia sicuro ed affidabile.

I diagrammi di carico

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Andamento del carico elettrico del 4 Agosto 2018 terna.it

Sul sito di Terna è possibile visualizzare in tempo reale (con time slot di 15 minuti) l’andamento del fabbisogno di energia elettrica. Questi dati sono raccolti dal TSO che necessita di tutte le informazioni necessarie al controllo in sicurezza del sistema elettrico a 380-220-150-132 kV. L’obiettivo è quello di gestire in tempo reale il sistema elettrico garantendo in ogni istante l’equilibrio tra produzione e domanda di energia elettrica. Nel grafico in figura sono presenti due curve: la curva verde rappresenta la previsione del fabbisogno nazionale elaborata dall’analisi dei dati storici; la curva rossa traccia l’andamento provvisorio del consuntivo. Notiamo come durante la notte le previsioni ed i consumi siano più bassi (intorno ai 35000 MW) invece intorno alle 12 e alle 21 si superano i 40000 MW.

Il grande caldo ed il grande freddo

Il nuovo record dei consumi per il 2018 è stato stabilito il 31 Luglio alle 14.30 raggiungendo quota 56400 MW. Il precedente primato risaliva al 28 febbraio, con i 54700 MW. Il picco storico dell’Italia rimane il 22 Luglio 2015, quando la domanda raggiunse i 60500 MW. L’impatto delle condizioni climatiche sui consumi di energia è quindi tutt’altro che trascurabile: infatti, nei report annuali di Terna una sezione è dedicata all’analisi delle temperature medie di ogni mese dell’anno comparate con la media decennale dello stesso mese.

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Gli effetti sulla rete

Un certo margine di aumento dei consumi elettrici dovuto alle condizioni climatiche stagionali può essere messo in conto già nella fase di dispacciamento del sistema. Più difficile è la previsione dei momenti di “picco” della domanda che possono mettere a rischio la sicurezza e l’affidabilità del sistema. In corrispondenza dei picchi della domanda, il sistema deve essere in grado di sostenere gli alti livelli di produzione grazie al margine di riserva. Nella seguente immagine, si riporta il valore dei margini di riserva in corrispondenza dell’ora di massimo carico. Esso rappresenta la capacità del sistema di coprire il fabbisogno con i dovuti margini di riserva di sostituzione e nel rispetto dei limiti di transito tra le zone di mercato.

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Durante questi episodi, infatti, si può facilmente incorrere in congestioni di rete tra varie zone di mercato, ossia momenti in cui viene utilizzata al massimo la capacità delle linee di trasmissione e ogni ulteriore aumento di potenza trasmessa non è consentito.