Il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha annunciato la prossima pubblicazione del CNAPI: la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale nucleare di superficie. La notizia arriva dopo che il governo aveva congelato la decisione per circa due anni e mezzo. In seguito alla pubblicazione della carta, sarà aperta una fase di consultazione per tutti gli enti interessati.
Il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico (DNPT) dovrà stoccare circa 15000 metri cubi di rifiuti ad alta e media radioattività.
Senza un deposito nucleare centralizzato, l’Italia è obbligata a stoccare i propri rifiuti in depositi temporanei che non hanno caratteristiche adeguate per il mantenimento dei rifiuti sul lungo periodo. Tra questi siti, si trovano Trino e Saluggia in Piemonte, Caorso nel Piacentino, e Garigliano in provincia di Caserta. Nel caso di Saluggia, per esempio, la vicinanza del deposito alla Dora Baltea ha sollevato più di una polemica e di una preoccupazione.
In aggiunta all’inadeguatezza di alcuni depositi temporanei, parte dei nostri rifiuti sono ospitati all’estero a costi “elevatissimi”, secondo il presidente dell’Associazione Italiana Nucleare Minopoli. Il rimpatrio dei materiali radioattivi non è solo motivabile su base economica, ma anche considerando obblighi contrattuali ed internazionali.
Da un punto di vista ambientale, i rifiuti nucleari trattati secondo gli standard internazionali non presentano nessuna caratteristica particolarmente dannosa. Come ampliamente spiegato in un nostro precedente articolo, i rifiuti sono inglobati in matrici di materiale inerte e immobilizzati in contenitori che presentano barriere multiple per separare le scorie dall’ambiente.
Per quanto riguarda il lato economico, l’investimento complessivo per il Parco Nazionale dovrebbe aggirarsi intorno a 1,5 miliardi di euro, con occupazione prevista di 1500 addetti all’anno per 4 anni, nella fase di costruzione, e di 700 per l’esercizio. L’investimento verrà finanziato dalla componente A2 della tariffa energetica. “Si tratta, in gran parte, di tariffa che va a sostituire quelle attuali per il mantenimento in esercizio di sicurezza degli impianti nucleari disattivati che si ritarda a smantellare”, dice l’Ing. Minopoli, presidente dell’Associazione Italiana Nucleare AIN.
Ci sono errori che commettiamo quotidianamente quando non riscaldiamo la casa. Uno in particolare non…
La preoccupazione cresce di anno in anno, con i fenomeni climatici estremi che diventano sempre…
Un ritorno inaspettato: il mercato tutelato. Sembra esserci la possibilità di questo ritorno, permettendo un…
Acqua gratis in casa con un trucco semplice, chi non la vorrebbe? Ma occhio ai…
Hai sempre sbagliato a lavare le lenzuola. Ecco a quanti gradi andrebbero lavate e gli…
Riscaldare la casa spendendo poco è possibile? Da Eurospin arriva la soluzione definitiva: tutti corrono…