Possiamo affermare che il futuro della mobilità è elettrico. Tutte le aziende automobilistiche, e non, stanno indirizzando la loro ricerca a sostegno di tecnologie sempre più avanzate da impiegare nell’ e-Mobility. Contemporaneamente, si discute meno delle stazioni di ricarica. La diffusione di quest’ultime potrebbe dare un forte impulso alla mobilità elettrica. In questo Enel si è impegnata annunciando un nuovo piano.
Per accelerare lo sviluppo dell’auto elettrica in Italia, l’Amministratore Delegato di Enel, Francesco Starace, insieme a Francesco Venturini e Alberto Piglia, rispettivamente Direttore della Divisione Global e-Solutions e Responsabile e-Mobility della stessa, hanno presentato il 9 novembre 2017 all’autodromo Piero Taruffi di Vallelunga, il Piano nazionale per l’installazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici. Il programma prevede la creazione di una rete di circa 7 mila colonnine entro il 2020, per arrivare a 14 mila nel 2022.
Lo scopo di questo investimento è quello di contribuire alla crescita della mobilità elettrica su tutto il territorio nazionale, agendo in maniera capillare. Si tratta di investimenti tra i 100 e i 300 milioni di euro.
Francesco Venturini, Direttore della Divisione Global e-Solutions:
“Con il Piano infrastrutturale vogliamo eliminare la range anxiety, l’ansia di restare a secco di energia, per chi guida un’auto elettrica. Per questo motivo realizzeremo una rete capillare che contribuirà ad aumentare il numero di vetture elettriche in circolazione in Italia, coinvolgendo tutti coloro, del pubblico e del privato, che credono come noi nel nostro paese e nella nostra capacità di innovare”.
La rete di ricarica proposta da Enel sarà formata da colonnine Quick (22kW) nelle aree urbane, Fast (50 kW) e Ultra Fast (fino a 350 kW) in quelle extraurbane. Gran parte delle stazioni di ricarica, circa l’80%, sarà installato nelle zone urbane e il restante in quelle extraurbane e nelle autostrade a copertura nazionale per garantire gli spostamenti di medio e lungo raggio. Un percorso che avverrà anche attraverso il progetto EVA+ (Electric Vehicles Arteries) cofinanziato dalla Commissione UE e che prevede, in particolare, l’installazione di 180 punti di ricarica lungo i corridoi autostradali italiani, assieme al progetto V2G (Vehicle to Grid- di cui noi abbiamo già parlato QUI).
Alberto Piglia, Responsabile e-Mobility della Divisione Global e-Solutions:
“Andremo a investire là dove ci sono programmi di mobilità elettrica da parte degli enti locali, facendo da volano, e poi seguendo una copertura geografica della rete”.
Enel ha presentato un nuovo modello per le infrastrutture di ricarica Quick. Grazie alle dimensioni più contenute, potranno essere integrate più agevolmente nel contesto urbano. Il punto di forza consiste nell’essere Smart, capaci di interagire con il cliente grazie alla disponibilità di nuove interfacce wireless come Bluetooth, WiFi e NFC (Near Field Communication) per abilitare nuovi servizi.
I punti di ricarica sfrutteranno ancora meglio le potenzialità della piattaforma in Cloud, chiamata Electro Mobility Management System (EMM), che da remoto le monitora e le controlla in tempo reale.
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