Benevento. Il 16 Gennaio 2018 è stata inaugurata la prima casa nZEB (Nearly Zero Energy Building) in Campania. Si tratta di un’abitazione ad elevata efficienza energetica, che produrrà energia in modo autonomo. Essa sarà una dimostratore in scala reale del progetto di ricerca Smart Case del Distretto Tecnologico per le Costruzioni Sostenibili Stress.
In ambito normativo, il termine nZEB (Nearly Zero Energy Building) compare per la prima volta nel 2010 all’interno di un pacchetto di Direttive Europee definite con l’acronimo EPBD (Energy Performance Building Directions), che prosegue la strategia dell’Europa 2020 in tema di sviluppo sostenibile, invitando gli stati membri a introdurre normative sulla prestazione energetica degli edifici.
L’art.2 della direttiva EPBD 31/2010 fornisce il concetto base di edifici nZEB (anche se in maniera piuttosto vaga):
“un edificio ad altissima prestazione energetica. Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze”.
L’art.9 della stessa direttiva, invece, stabilisce che tutti gli edifici di nuova costruzione a partire dal 31 dicembre 2020 siano ad energia quasi zero, mentre per gli edifici pubblici il termine è anticipato al 31 dicembre 2018. Lo stesso articolo indica che gli stati membri diano una definizione nazionale degli edifici nZEB e che gli stati si attivino per la loro promozione.
Con una superficie di circa 70 metri quadrati, la casa è costata circa 180.000 euro, ad eccezione dei sensori installati a scopo di ricerca.
Tra le strategie progettuali adottate per la realizzazione della casa c’è l’X-Lam (Cross Laminated Timber), considerato il sistema costruttivo in legno per eccellenza, grazie alla qualità naturale isolante delle tavole che garantisce elevati standard di efficienza energetica sia in fase estiva che invernale.
Inoltre, il Sistema di Building Management (BMS), per la realizzazione di elevati livelli di Indoor Environmental Quality (IEQ), ovvero comfort termo-igrometrico, visivo ed acustico, e l’Unità di Trattamento Aria (UTA) con il recupero dell’energia dell’aria espulsa attraverso un processo termodinamico attivo con un circuito in pompa di calore reversibile.
Le facciate a sud e a nord sono costituite da chiusure opache. Energeticamente, è completamente autonoma, in quanto il fabbisogno di energia è interamente fornito dai pannelli fotovoltaici. Inoltre è presente un sistema geotermico per il riscaldamento.
Importante è stato il contributo della domotica. Infatti il cuore di tale sistema è l’hub connessa ad internet, controllabile da remoto via web o mediante una applicazione per smartphone dedicata. È possibile, quindi, aprire e chiudere serrature delle porte e finestre dell’edificio all’avvicinarsi/allontanarsi di persone autorizzate; gestire sistemi di spegnimento ed accensione delle luci basati su rilevatori di presenza, prese elettriche, sensori di temperatura e umidità e sensori anti-allagamento. Una rete di sensori permette di controllare la concentrazione di inquinanti interni, come la CO2, e in base a questi dati la casa regola l’impianto di aerazione.
La casa nZEB è stata costruita con i fondi del Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività (Pon) del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
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