“ In base al Regolamento europeo e al Piano di emergenza nazionale, il Ministero ha dichiarato lo stato di emergenza e monitora costantemente la situazione, in contatto con gli operatori interessati, al fine di verificare i tempi necessari per la ripresa dei flussi. La fornitura di gas ai consumatori italiani è comunque assicurata in quanto la mancata importazione viene coperta da una maggiore erogazione di gas dagli stoccaggi nazionali di gas in sotterraneo “.
Così si legge in un comunicato del Ministero dello Sviluppo Economico Italiano che, nella giornata di ieri, ha quindi dichiarato lo Stato di Emergenza.
Ieri, presso l’impianto di distribuzione del gas naturale a Baumgarten an der March, in Austria, c’è stata un’esplosione che ha provocato lo stop al flusso di gas diretto nel nostro paese. L’impianto in questione è a circa 50 km da Vienna, la capitale austriaca. Attraverso questo impianto, infatti, transita una quantità di gas pari a circa 40 miliardi di metri cubi per anno [dati del 2015] che raggiunge paesi quali la Francia, Germania, Croazia, Slovenia, Europa Orientale e, naturalmente, Italia.
Si tratta del 10 per cento della domanda europea totale di gas naturale, soprattutto russo. La centrale è il terminale del gasdotto di Urengoy-Uzhgorod, che collega la Russia all’Europa passando attraverso l’Ucraina, con una portata nominale da 140 miliardi di metri cubi l’anno.
Il terribile incidente ha provocato un morto e ventuno feriti, di cui uno in gravi condizioni. Nell’impianto lavorano circa cinquanta dipendenti ogni giorno.
La distribuzione verso l’Italia è ricominciata questa notte, e di conseguenza lo stato di emergenza è rientrato. Tuttavia non mancano le polemiche e le discussioni.
Da una parte il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che afferma “se avessimo il Tap, non dovremmo dichiarare l’emergenza per questa mancanza di fornitura“.
Dall’altra, invece, Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, che argomenta “decisione incosciente del Governo nell’autorizzare il gasdotto, perché quanto successo in Austria dimostra che i timori della nostra regione hanno un fondamento evidente che ci obbligherà a presentare un esposto alla Procura per salvaguardare l’incolumità pubblica. Un ministro si dovrebbe preoccupare prima delle persone e della loro salute e sicurezza e poi del resto“.
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