Ozono: consumo di sostanze nocive il più basso dal 2006
Il 16 Settembre è la giornata internazionale per la tutela dell’ozono. La scelta della data non è casuale: infatti il 16 Settembre 1987 fu firmato il Protocollo di Montréal. Obiettivo del trattato internazionale era quello di ridurre la produzione e il consumo di quelle sostanze che danneggiano lo strato di ozono. Il protocollo includeva oltre 200 sostanze con un alto livello di ODP (Ozone-Depleting-Potential), definite ODS (Ozone-Depleting-Substances).
“Ozone-Depleting-Substances 2016”
Si tratta di un rapporto pubblicato lo scorso 14 Settembre dall’Agenzia europea dell’Ambiente (Eea). L’obiettivo di tale rapporto è quello di presentare i dati raccolti di ODS nell’anno 2016. Esso riassume i dati riportati dalle aziende in accordo con la Regolamentazione per l’anno 2016, secondo la quale le aziende che producono, importano o esportano sostanze ODS, devono effettuare dei report annuali circa le loro attività. Il rapporto analizza i dati dal 2006. I dati presentati dalle aziende sono commercialmente riservati, e sono state applicate misure rigorose per preservare tale riservatezza.
Il rapporto presenta dati riguardo l’importazione, l’esportazione, la produzione, lo smaltimento, e l’uso delle sostanze altamente inquinanti (ODS).
Risultati
Dal rapporto emerge che il consumo in generale di ODS (considerando un unico parametro che porta in conto ogni singola attività) all’interno dell’Unione Europea è stato negativo nel 2016 e ha raggiunto i più bassi livelli dal 2006. Tali valori negativi sono il risultato di un processo di eliminazione progressiva secondo la Regolamentazione (EC) 1005/2009, che in molti aspetti va oltre il Protocollo di Montréal, in combinazione con gli elevati tassi di smaltimento, e quelli di decrescita delle scorte. Dato che il potenziale nocivo per l’ozono varia di sostanza in sostanza, i dati presentati nel rapporto non solo sono espressi in tonnellate ma anche in tonnellate ODP ‘ozone-depleting potential’. Questo permette di mostrare le quantità in termini di impatto sullo strato di ozono. Infatti, rispetto al 2015, il consumo è diminuito del 13% in termini di tonnellate ODP.
Per leggere l’intero rapporto QUI!