Il Fotovoltaico su Misura – La Tecnologia OPV

Quando si parla di pannelli fotovoltaici, si pensa subito ai moduli a base di Silicio, più commercialmente diffusi. Tuttavia, tale tecnologia, sebbene diffusa, presenta alcuni svantaggi, quale ad esempio il costo derivante da un processo di produzione del pannello particolarmente complesso (la produzione di un cristallo di Silicio di purezza adeguata e il successivo drogaggio costituisce un esempio di un lungo processo) e dei successivi costi di smaltimento.

In questo ambito si colloca la ricerca portata avanti dai ricercatori del centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente che hanno condotto uno studio sulla nuova tecnologia OPV (Organic PhotoVoltaics), ovvero pannelli fotovoltaici organici, non più costituiti da Silicio, bensì da polimeri e molecole organiche. Questa tecnologia risulta interessante per diversi aspetti:

  • Basso consumo di materiale: con 1 kg di polimero si può ricoprire una superficie pari a circa quella di un campo da calcio;
  • Le tecnologie utilizzate per depositare le celle sono molto semplici e a basso consumo di energia, a differenza di quelle utilizzate per la produzione dei pannelli al Silicio; si tratta infatti della tecnologia Roll to Roll di stampa che è comunemente usata nell’industria della carta;
  • Ciò permette di stampare i dispositivi su un substrato di plastica, rendendoli così leggeri e flessibili, rispetto ai rigidi pannelli solari che comunemente conosciamo;
  • La loro flessibilità permette di ottenere dispositivi capaci di adattarsi ai requisiti dell’utilizzo finale: si può così effettuare una stampa a piacimento;
  • Buone performance in condizione di luce diffusa: nel campo della Building Integration, infatti, questi tipi di moduli fotovoltaici possono essere applicati anche sulle facciate verticali o anche su quelle non esposte a sud, che di solito non vengono utilizzate per le installazioni dei moduli al Silicio.
eniday.com

Sicuramente l’efficienza di questa tecnologia è inferiore rispetto a quella che utilizza il Silicio, tuttavia gli OPV lavorano in luce diffusa, a differenza della tecnologia al Silicio: ciò permette la produzione di energia all’alba, al tramonto, in presenza di nuvole, indipendentemente dalla loro orientazione rispetto al Sole.

Il centro Ricerche Eni inoltre studia una possibile integrazione di questi moduli alla sensoristica di un sistema elettrico, nell’ambito dell’Internet Of Things: si tratta di una rete di sensori che raccolgono dati e che comunicano tra di loro. I moduli in questo caso potrebbero alimentare i sensori, e trasmettere i dati, riducendo la complessità del sistema che non avrebbe più bisogno di batterie e cavi elettrici.

Si tratta di uno studio che sicuramente rivoluzionerà non solo il mercato del fotovoltaico ma anche quello dell’energia, nella prospettiva di un futuro green.

Per saperne di più cliccate QUI!

Francesca Marasciuolo

Dottoranda in Industria 4.0 al Politecnico di Bari. Mi occupo di Smart Grid, e di come si possano coniugare fonti rinnovabili, mobilità elettrica e sistema elettrico. Autrice di #EnergyCuE da Luglio 2017. Sempre curiosa di nuove soluzioni tecnologiche per la produzione sostenibile di energia elettrica, mai stanca di imparare!

Recent Posts

Deep Fission: il primo reattore nucleare sotterraneo degli USA sarà in Kansas

Deep Fission realizzerà il primo reattore nucleare sotterraneo negli Stati Uniti, integrando tecnologie già note.…

2 giorni ago

Buco dell’ozono: nel 2025 è tra i più piccoli dal 1992

Il buco dell’ozono sull’Antartide nel 2025 è stato uno dei più piccoli degli ultimi decenni.…

3 giorni ago

Inquinamento domestico da cucine a gas: impatti sulla salute e scenari energetici per una transizione sostenibile

Le cucine a gas emettono quantità significative di biossido di azoto (NO₂), un inquinante nocivo…

4 giorni ago

Grafene 2.0: il nuovo supercondensatore che promette di rivoluzionare lo stoccaggio di energia

Un nuovo materiale al grafene sviluppato da Monash University rivoluziona i supercondensatori: densità energetica da…

5 giorni ago

Ghiaccio antartico antico: scoperta aria di 6 milioni di anni e nuove rivelazioni sul clima del passato

Scoperta rivoluzionaria: scienziati analizzano aria intrappolata in ghiaccio antartico vecchio di 6 milioni di anni,…

5 giorni ago

Energia pulita: un rifiuto tossico si trasforma in materiale utile per acqua, batterie e ambiente

Un rifiuto tossico potrebbe trasformarsi nel prossimo grande alleato dell’energia pulita. Tra i sottoprodotti più…

7 giorni ago