Energy Observer. Come è Fatto?

Sono trascorsi 23 anni da quando nel 1994 il catamarano “Enza New England” vinse il Trofeo Jule Verne, circumnavigando il globo terrestre in 74 giorni: oggi, l’Energy Observer, il nuovo catamarano hi-tech a zero emissioni, si ripropone lo stesso obiettivo, facendolo attraverso 50 paesi e 101 porti diversi. Esso permetterà di viaggiare ovunque senza produrre emissioni né detriti, sfruttando unicamente l’energia del sole, vento e del mare.

Innovazione. Ciò che rende l’Energy Observer autonomo dal punto di vista energetico, è la presenza di sistemi di produzione e accumulo di idrogeno: quest’ultimo rappresenta il sogno delle energie, poiché non produce scorie (se si ossida, produce acqua), e inoltre presenta una densità di energia elevata (con  1 kg di idrogeno si possono percorrere circa 100 km!).

energy-observer.com

Con i suoi 31 metri in lunghezza e 12.80 in larghezza, il catamarano è così costituito:

  1. 130 m2 di pannelli fotovoltaici che combinano 3 diverse tecnologie: flessibili, bifacciali,  e con un rivestimento anti-scivolo;
  2. 2 turbine eoliche ad asse verticale , ciascuna di 1 kW;
  3. Sistema di dissalazione dell’acqua del mare, attraverso il processo dell’osmosi inversa (105 L/h);
  4. Sviluppo di un software che permetta l’ottimizzazione della rotta da percorrere, attraverso l’analisi dei parametri identificativi delle condizioni di viaggio (vento, onde, correnti..), e l’ottimizzazione della produzione di energia a bordo attraverso l’analisi della luce solare, della presenza di nuvole, livello di idrogeno, distanza da percorrere ancora, ecc;
  5. Rilevamento a bordo e in remoto in tempo reale della performance, del controllo e dell’ottimizzazione del flusso di energia;
  6. Compressori di idrogeno (in serbatoi da 30 a 350 bar);
  7. Vela automatizzata capace di aumentare la velocità della barca e di ridurre i suoi costi dell’energia, ma anche capace di convertire i motori elettrici in idrogeneratori;
  8. Sistemi che effetuino l’elettrolisi dell’acqua: l’ossigeno viene rilasciato nell’aria, mentre l’idrogeno molecolare H2 viene accumulato in forma gassosa;
  9. Serbatoi di idrogeno per accumulo a lungo tempo;
  10. Cella a combustibile, attraverso la quale viene generata energia elettrica attraverso l’accumulo di idrogeno;
  11. Batterie al litio-ioni per l’accumulo di energia elettrica a breve tempo, e per la richiesta di potenza per l’avviamento l’elettrolisi e la compressione;
  12. Due motori elettrici ad efficienza molto elevata (97%) capaci di funzionare anche da idrogeneratori.

Il progetto è stato creato dall’istituto di ricerca Cea-Liten, in collaborazione con l’UNESCO e la Fondazione dell’ambientalista Nicolas Hulot. Energy Observer, nel suo lungo viaggio, si fermerà in città e aree che hanno avviato il processo di transizione verso l’utilizzo di energia a fonte rinnovabile.

Francesca Marasciuolo

Dottoranda in Industria 4.0 al Politecnico di Bari. Mi occupo di Smart Grid, e di come si possano coniugare fonti rinnovabili, mobilità elettrica e sistema elettrico. Autrice di #EnergyCuE da Luglio 2017. Sempre curiosa di nuove soluzioni tecnologiche per la produzione sostenibile di energia elettrica, mai stanca di imparare!

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