Il mare si è dimostrato da sempre una fonte di ricchezza. Commercio, cultura, turismo e nel futuro anche energia. Vi abbiamo già parlato di alcuni esempi di sfruttamento di tale energia (qui e qui). Si stima, inoltre, che le tecnologie per l’utilizzo dell’energia marina porteranno ad una produzione di 3,6 GW entro il 2020 e 188 GW entro il 2050 nella sola Europa. Il dispositivo di cui vi parliamo oggi potrebbe contribuire in maniera significativa a questa produzione. Con WaveSAX, infatti, il futuro potrebbe essere più vicino di quanto immaginiamo. Vediamo questo breve video in cui si testa un prototipo in scala 1:5 di WaveSAX presso il laboratorio dell’Ecole Centrale de Nantes in Francia.
Il dispositivo è stato ideato dal ricercatore Maximo Peviani ed è stato sviluppato da RSE (Ricerca di Sistema Elettrico) nell’ambito di un progetto in collaborazione con l’Università della Tuscia. La tecnologia è stata sviluppata inizialmente impiegando simulazioni numeriche, seguite da prove sperimentali. Queste sono state effettuate nei laboratori di vari Paesi partecipanti al progetto Marinet. Tale progetto è teso a promuovere lo sviluppo di tecnologie per l’impiego dell’energia marina e vede la collaborazione di 11 Paesi europei. Attraverso queste prove sperimentali, è stato possibile valutare l’efficienza del dispositivo in varie condizioni di funzionamento. Sono stati infatti condotti studi di ottimizzazione volti a massimizzare il rendimento del dispositivo. Ad esempio, diverse incidenze delle onde,una diversa altezza di installazione del dispositivo sull’acqua e differenti caratteristiche costruttive della turbina Wells di cui WaveSAX è dotato.
WaveSAX è un dispositivo modulare che impiega un sistema a colonna d’acqua oscillante OWC (Oscillating Water Column) per la produzione di energia.A differenza di altre tecnologie proposte per sfruttare l’energia delle onde, la turbina di WaveSAX è in grado di sfruttare direttamente l’energia cinetica del flusso ondoso, anziché il moto d’aria da esso generato. L’energia delle onde viene poi trasformata in energia cinetica, utilizzando una batteria di eliche di bassa velocità, ed infine in energia elettrica, attraverso un generatore di asse verticale.
WaveSAX è caratterizzato dalla facilità di installazione e dalla flessibilità dell’utilizzo. Infatti, può essere installato in opere già esistenti (come i moli portuali) e può essere utilizzato in differenti condizioni ambientali. In tal modo, è impiegabile in ogni zona costiera.
Visti gli ottimi risultati delle prove sperimentali, WaveSAX ha attirato l’attenzione di Enel Green Power, che si interessa all’impiego di fonti di produzione rinnovabili innovative. EGP si è impegnata a svolgere delle valutazioni della presa di potenza (PTO) di Wavesax in varie condizioni di mare. Il tutto sarà possibile realizzando un’applicazione in scala reale del dispositivo.
Aspettando altre novità riguardo lo sviluppo di questa tecnologia, per saperne di più date un’occhiata qui e qui.
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