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La Mela di Apple è sempre più Green

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Chi ha detto che il progresso di un’azienda che opera in ambito hi-tech, passi esclusivamente attraverso aggiornamenti e dati sulle prestazioni delle apparecchiature?

In occasione dell’Earth Day, La Apple Inc. ha pubblicato l’ Environmental Responsability Report.

Trattasi di un documento di oltre 50 pagine, riferito all’anno 2016, rappresentativo di ogni singolo traguardo raggiunto dall’azienda americana, seguito da una lista di propositi non troppo lontani dalla loro concretizzazione.

QUALCHE ESEMPIO

Nel 2015, il 93% dell’elettricità utilizzata dalle sedi Apple di tutto il mondo, proveniva da energie rinnovabili. La percentuale è aumentata fino al 96% nel 2016, promettendo di puntare sempre più in alto. Infatti, già in molte sedi operative, esattamente 24 in tutto il mondo (tra cui Cina, Inghilterra, America e Australia), l’intera rete elettrica è sostenuta nella sua totalità da fonti rinnovabili.

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Altro esempio di come una profonda politica green possa incontrare un colosso del genere, è Liam, una nuova linea di robot che viene incontro alle nuove esigenze di riciclo. Liam è infatti in grado di scorporare quasi totalmente i prodotti. Per un quantitavo di 100’000 iPhone 6, ad esempio, è in grado di recuperare circa 1900 Kg di Alluminio, 800 Kg di Rame, 0.3 Kg di Oro, 7 Kg di Argento, 55 Kg di Stagno e 3.5 Kg di Tungsteno.

Particolare attenzione è anche destinata al packaging di Apple, dove per gli iPhone7 viene utilizzato l’84% di plastica in meno ,rispetto alle precedenti generazione.

LA REAZIONE

Chiaramente l’azienda di Cupertino ha ricevuto complimenti dai maggiori esponenti di GreenPeace, i quali, attraverso un comunicato stampa, oltre a sottolineare l’importanza economica, sociale e politica di tale iniziativa, non hanno perso occasione per spronare la concorrenza che, ancora oggi, pare non esporsi troppo sulla questione.

La speranza è che, sempre più aziende, adottino serie politiche ambientali, così da preservare, oltre ai consumatori, anche se stesse. Rimanere indietro, in ambito ecologico, rispetto alla concorrenza, può infatti rivelarsi in futuro, un vero e proprio suicidio sul piano socio-economico.