Sono state numerose le proteste riguardo lo scottante tema del gasdotto TAP in Puglia. La redazione di EnergyCuE vi aiuta a fare un po’ di chiarezza.
In questo articolo, però, non vogliamo raccontarvi la nostra opinione. Vogliamo, invece, fornirvi informazioni chiare ed oggettive affinché possiate formare una vostra opinione a riguardo.
Il Trans Adriatic Pipeline (TAP) è il gasdotto che trasporterà in Europa gas naturale proveniente dall’Azerbaijan. Il gas naturale verrà estratto dal giacimento offshore di Shah Deniz, al largo delle coste del Mar Caspio. Per questo giacimento si prevede una capacità di estrazione di circa 25 miliardi di metri cubi annuali di gas.
Il TAP sarà parte di una più ampia catena di trasporto del gas chiamata “Corridoio Meridionale del gas” e lunga circa 3550 km. Il TAP percorrerà complessivamente 878 km. Il punto di partenza sarà Kipoi, tra Grecia e Turchia, dove avverrà la connessione con il Trans Anatolian Pipeline (TANAP), ossia la parte centrale del Corridoio Meridionale, collegando Azerbaijan, Georgia e Turchia. In seguito, TAP attraverserà 550 km sul territorio greco, 215 km in Albania fino a giungere sulla riva dell’Adriatico. Dopo 105 km di tratta offshore sul fondale del mar Adriatico, il gasdotto approderà a San Foca, in provincia di Lecce. Percorrendo 8 km sul territorio italiano, il gasdotto giungerà a Melendugno. Qui, sorgerà il Terminale di Ricezione (PRT- Pipeline Receiving Terminal), centro di supervisione e controllo, dal quale il gas naturale verrà immesso nella rete di Snam Rete Gas.
Il TAP sarà in grado di trasportare 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno. Considerando un consumo medio annuo di 1400 mc per famiglia, la portata di gas che viaggerà attraverso il TAP servirà a soddisfare la richiesta di gas di circa 7 milioni di famiglie europee. Inoltre, aggiungendo altre due stazioni di compressione lungo il percorso del TAP, sarà possibile raddoppiarne la capacità.
I primi lavori per la realizzazione del progetto sono partiti nel 2015 mentre le prime consegne di gas in Europa si prevedono per il 2020. Queste date sono orientative e soggette allo stato di avanzamento dei lavori nel giacimento di Shah Deniz.
Il TAP è stato riconosciuto come “Progetto di Interesse Comune (PCI)” e “ Progetto di Interesse della Energy Community” (PECI) dall’Unione Europea. Infatti, secondo l’UE, il TAP, e il Corridoio Meridionale del gas, permetterà di diversificare l’approvvigionamento di gas in Europa, garantendo maggior sicurezza al sistema e la riduzione dei costi.
Gli attuali azionisti del progetto sono Snam (20%), l’inglese BP (20%) l’azera SOCAR (20%), la belga Fluxys (19%), la spagnola Enagás (16%), la svizzera Axpo (5%), tutte aziende leader nel settore dell’energia. Il progetto, inoltre, gode dell’approvazione degli Stati Uniti.
La richiesta di gas naturale nel nostro Paese è di circa 70 miliardi di mc di gas annui. Il basso livello di produzione nei confini nazionali (10% del fabbisogno) provoca inevitabilmente la necessità di importarne dall’estero.
Il 40 % del gas utilizzato in Italia proviene dalla Russia, attraverso il Trans Austria Gas (TAG), gasdotto costruito tra il 1973 ed il 1988, che giunge in Italia a Tarvisio, e trasporta 47,5 miliardi di mc annui.
8 miliardi di metri cubi all’anno di gas (8% del fabbisogno) provengono dalla Libia attraverso il gasdotto Greenstream, operativo dal 2004, che arriva a Gela, in Sicilia. Il 18% del fabbisogno italiano è coperto dal gas provenente dall’Algeria attraverso Transmed (1978), che approda a Mazara del Vallo.
Il gasdotto Transitgas, invece, trasporta dal 2002 circa 18 miliardi di metri cubi annui di gas proveniente da Olanda e Norvegia. L’8% del fabbisogno italiano è soddisfatto dalle importazioni di GNL (Gas Naturale Liquefatto).
La TAP è un’infrastruttura importante soprattutto nel contesto geopolitico europeo. Il metano proveniente dall’Azerbaijan, permetterebbe, infatti, di diversificare la provenienza del gas importato. In particolare, consentirebbe una maggiore indipendenza da partner politicamente instabili come la Libia o dalla politica estera aggressiva come la Russia. Per i piccoli mercati dei Balcani e del Sud-Est europeo, particolarmente in casi dove diversificare dalla Russia è una priorità, questo potrebbe fare una grossa differenza.
Per l’Italia, invece, il gasdotto non aumenta sensibilmente la capacità d’importazione: 10 miliardi di metri cubi, sono equivalenti a poco meno dell’8% della capacità totale della rete esistente. I benefici per l’Italia e per le zone più ricche dell’Europa potrebbero arrivare, in futuro, dall’estensione della linea e dalla stipulazione di nuovi contratti di approvvigionamento con i paesi confinanti con l’Azerbaijan: in particolare, i grandi produttori di gas nel golfo persico, come Iran e Iraq.
Una secondo possibile vantaggio conseguente alla costruzione della TAP è la maggiore immissione di gas nella rete e quindi un decremento dei prezzi per l’utente finale. Tuttavia, dato che il fabbisogno italiano è di circa 70 miliardi di metri cubi, contro i 9 miliardi di metri cubi immessi attraverso la TAP, i benefici per le piccole utenze potrebbero essere limitati.
A fronte di questi benefici, l’impatto ambientale dell’opera sarà minimo. In generale, benché l’opera abbia passato la procedura di certificazione d’impatto ambientale, le preoccupazioni delle associazioni ambientaliste e dei residenti si focalizzano su due aspetti: (1) le eventuali emissioni di gas, (2) lo sradicamento di alcuni ulivi lungo il percorso del gasdotto nella regione Puglia. Il primo problema è inesistente: nel caso vi siano copiose emissioni, la pipeline sarebbe semplicemente guasta, essendo il gasdotto studiato per trasportare il gas minimizzandone le perdite.
Il secondo problema è stato amplificato, invece, dai media e dalle reazioni isteriche di alcuni abitanti delle zone interessate. È vero che, alla fine dei lavori, circa 1900 ulivi verranno sradicati lungo il percorso. Tuttavia, le piante verranno curate, potate, stoccate e ripiantate alla fine dei lavori nel loro terreno di origine essendo la il gasdotto interrato. La procedura è stata approvata dall’associazione fitosanitaria pugliese, come testimonia il documento di pubblico dominio.
Tanti sono i motivi per cui la TAP non è stata sviluppata in maniera ottimale sin dalla sua progettazione fino ai lavori in corso d’opera. Ecco alcune delle ragioni per cui pensiamo non sia una buona idea:
Ora che avete tutte le informazioni in merito potete darci una vostra opinione. Cosa ne pensate dell’opera in questione? Strategica? Inutile? Pericolosa? Innovativa? Scrivete nei commenti! 😀
C'è la necessità di limitare i consumi degli elettrodomestici, altrimenti mancherà la corrente. L'UE ha…
Dalle stelle al centro della polemica SHEIN è da mesi il fulcro delle discussioni. Il…
Ci sono errori che commettiamo quotidianamente quando non riscaldiamo la casa. Uno in particolare non…
La preoccupazione cresce di anno in anno, con i fenomeni climatici estremi che diventano sempre…
Un ritorno inaspettato: il mercato tutelato. Sembra esserci la possibilità di questo ritorno, permettendo un…
Acqua gratis in casa con un trucco semplice, chi non la vorrebbe? Ma occhio ai…