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Pierluigi Sidella, vincitore del Premio Leonardo 2016

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Un'immagine della premiazione. leonardocompany.com

Pierluigi Sidella, laureato magistrale in Ingegneria Elettrica presso Politecnico di Bari, è risultato vincitore del Premio Innovazione Leonardo 2016 per la miglior tesi di laurea. Il titolo della sua tesi è Convertitore a basse perdite di commutazione per l’alimentazione di motori elettrici trifase ad alta velocità per applicazioni aeronautiche” con relatori i professori Francesco Cupertino e Vito Monopoli. La tesi è stata realizzata all’interno dell’ Energy Factory Bari.
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Il logo dell’Energy Factory Bari
energyfactorybari.com
Il premio, istituito da Leonardo/Finmeccanica, coinvolge non solo i neo-laureati ma anche dottorandi e dipendenti. Il denominatore comune dei progetti vincitori è l’innovazione sostenibile. Il 25 gennaio 2017 a Roma Pierluigi ha ricevuto il premio dalla ministra del MIUR Valeria Fedeli e dall’Amministratore Delegato di Leonardo/Finmeccanica Mauro Moretti.

Hai vinto il Premio Innovazione per neolaureati con la tua tesi di laurea. Come ci si sente ad aver ottenuto un tale riconoscimento?

Contento, sorpreso ed emozionato allo stesso tempo.

Qual è stato l’argomento del tuo lavoro di tesi?

L’argomento di tesi è stato lo studio di una tecnica di modulazione innovativa applicata ad un convertitore di potenza a doppio stadio (DC/DC – DC/AC) caratterizzato da basse perdite di commutazione ed alternativo agli inverter trifase con MOSFET in SiC (carburo di silicio). Rispetto a questi ultimi, il convertitore proposto non solo sarebbe più economico, ma risolverebbe alcune questioni. In primis, i problemi legati all’inquinamento elettromagnetico (EMI) e al deterioramento precoce dell’isolante del motore elettrico alimentato. Questi rappresentano fattori critici negli azionamenti elettrici high-speed impiegati nei “more/all electric aircraft”.
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Un’immagine del convertitore
Foto di Pierluigi Sidella

Cosa si intende per “more/all electric aircraft”?

Il primo aereo civile ad essere considerato “more electric aircraft” è stato il Boeing 787 Dreamliner, la cui peculiarità è stata sostituire gran parte degli azionamenti pneumatici e idraulici con la controparte elettrica. I vantaggi principali sono la razionalizzazione delle fonti di alimentazione, la maggiore affidabilità e gli inferiori costi di manutenzione. Oggi già si parla di “all electric aircraft”, l’aereo del futuro, in cui non vi è estrazione pneumatica/idraulica e l’unico motore non elettrico a bordo dell’aereo è il turbofan.

In cosa consiste il progetto dell’ Energy Factory Bari e quali sono i progetti in cantiere?

Si tratta di un’iniziativa pubblico privata avviata nel 2010 dalla collaborazione tra il Politecnico di Bari e Avio Aero. Attualmente efb ospita circa 40 ricercatori. Ci sono dottorandi di ricerca, assegnisti di ricerca e ingegneri avio aero o del dta (distretto tecnologico aerospaziale). Le attività di ricerca principali riguardano sistemi per la produzione di energia e la movimentazione di apparati meccanici a bordo dei velivoli. Oltre al mio progetto, altri interessanti progetti in cantiere sono il Marine Energy Lab,  un impianto eolico offshore galleggiante e lo sviluppo di un motore per la propulsione aeronautica di nuova generazione. Sono tutti progetti altamente interdisciplinari che vedono la collaborazione di ingegneri di diversa natura.

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Il banco prova per i motori elettrici presente nel laboratorio
Foto di Pierluigi Sidella

Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

Mi piacerebbe continuare ad occuparmi di elettronica di potenza ed azionamenti elettrici per la trazione elettrica. Gli azionamenti elettrici high-speed direct drive (ovvero che non usano variatori di giri o gearbox) sono di grande interesse in tantissimi settori: dai more/all electric aircraft alle vetture che competono in formula E. E’ un settore in grande espansione nel prossimo futuro, soprattutto quando saranno industrializzate batterie di nuova generazione più efficienti.