Le ore passate alla guida fanno parte della nostra giornata tipo. Ma avreste mai pensato che potessero essere utili per produrre energia? In commercio sono già tante le tecnologie ideate per sfruttare le principali forme di energia prodotte dalle automobili in movimento. La start-up milanese Underground Power, avviata nel 2011, ha avuto un’idea particolare che ha portato alla nascita di LYBRA.
Si tratta di dossi rallentatori, necessari per limitare la velocità delle automobili in prossimità di incroci o attraversamenti. Il principio di funzionamento è semplice: sfruttare l’energia generata dalla frenatura dei pneumatici su questi dossi per produrre elettricità.
La struttura è in acciaio ricoperto da uno strato di gomma riciclata, prelevata da pneumatici usati. Gli elementi sono modulari e possono essere assemblati a seconda delle esigenze di produzione di energia. Ogni modulo è lungo 1 metro, largo 3 metri e alto circa 10 cm. Esso in parte è interrato per non causare problemi per la sicurezza.
A tutti gli effetti si tratta di una frenatura a recupero di energia, come quella utilizzata sui veicoli elettrici o sui treni. La differenza sta nel fatto che l’energia non viene recuperata all’interno del veicolo ma all’esterno di esso.
L’elettricità prodotta è utilizzata per l’illuminazione o per la ricarica delle auto elettriche attraverso l’alimentazione di colonnine. Vi è anche la possibilità della messa in rete utilizzando un comune inverter da fotovoltaico. Secondo i calcoli dell’azienda, lungo una strada mediamente trafficata, un impianto di dieci metri genera l’energia sufficiente per alimentare quaranta abitazioni. Inoltre, 15 m di LYBRA producono quanto 600 mq di pannelli fotovoltaici da 80 kW, abbattendo però costi di manutenzione e azzerando l’ingombro necessario all’installazione.
La sperimentazione è partita nel 2013 nel comune lombardo di Concorezzo e nel parcheggio di un centro commerciale Auchan di Rescaldina, nel milanese. Solo in quest’ultima applicazione si sono generati fino a 100 MWh annuali grazie al passaggio di più d i 8000 automobili. Un risultato, questo, paragonabile ad una qualsiasi altra fonte rinnovabile più diffusa.
“Questa tecnologia è in grado di rallentare il veicolo e, così facendo, aumentare la sicurezza stradale – ha spiegato Andrea Pirisi, Ad di Underground Power – ma anche recuperare l’energia che andrebbe sprecata dalla frenata delle auto attingendo a una nuova fonte alternativa”.
Le applicazioni future di questa tecnologia (caselli autostradali, strade trafficate) potrebbero portare all’aumento della sostenibilità nel settore della mobilità.
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