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Viaggio al centro del CERN – PARTE II

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Gabriele Nardelli

Oltre le ricerche riguardanti la fisica della particelle, all’interno del CERN vi sono varie facilities, che utilizzano particelle accelerate per effettuare studi che spaziano dalla scienza dei materiali alla chimica, passando per la scienza biomedica.

L’esperimento ISOLDE (Isotope Separator On Line DEvice), ad esempio, si occupa di testare le proprietà di isotopi radioattivi generati dallo scontro tra protoni accelerati e lastre di materiale campione. I protoni accelerati vengono deviati dagli acceleratori verso il laboratorio, utilizzando dei tunnel sotterranei. Gli isotopi generati vengono classificati ed analizzati e in seguito impiegati per vari studi, ad esempio riguardo il  potenziamento delle proprietà dei materiali semiconduttori, al fine di realizzare computer supercompatti e capaci di memorizzare un maggior numero di dati. Inoltre, all’interno del laboratorio, vi sono delle postazioni messe a disposizione di enti di ricerca ed università esterni al CERN, che vogliano realizzare esperimenti utilizzando le particelle accelerate.

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Arianna Misceo

Altro laboratorio di ricerca è l’ n_TOF (neutron Time-Of-Flight), che utilizza neutroni generati da fasci di protoni, provenienti dagli acceleratori del CERN a più bassa energia, che colpiscono una lastra campione di piombo. Tra i vari studi in atto, vi è una ricerca riguardante i possibili metodi per rendere all’avanguardia e più sicura la produzione di energia nucleare, e lo smaltimento delle scorie radioattive, mediante l’utilizzo del torio, elemento che sembrerebbe produrre meno scorie. Per quanto riguarda la scienza biomedica, invece, si sta sviluppando una terapia per la cura del cancro che utilizzi atomi di boro e fasci di neutroni per colpire le cellule malate, senza danneggiare quelle sane. Altro tema di ricerca è la risoluzione della “questione del litio”, un dilemma irrisolto che affascina i fisici da quasi 40 anni: dalla teoria del Big Bang è stato possibile calcolare la quantità in cui ogni elemento dovrebbe essere presente nel nostro universo e, tramite le misurazioni, queste previsioni sono risultate verificate, ad eccezione del litio, che si presenta in quantità molto minori rispetto a quanto teorizzato.

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Martin Palmisano

Progetto nel progetto, l’Ideasquare, centro specializzato di innovazione sperimentale, dal 2013 rappresenta una novità nell’ambito dei centri di ricerca: qui, infatti, le tecnologie del CERN vengono messe a disposizione di gruppi di ricercatori e studenti, allo scopo di realizzare rapidamente prototipi che propongano soluzioni innovative a problemi di interesse sociale.

Si può ben dire, quindi, che il CERN non smette mai di stupirci: non solo si cerca una risposta alle domande che l’uomo si pone da millenni (“Da dove veniamo? Dove andremo a finire?”), ma si utilizzano le stesse tecnologie necessarie per indagare l’universo allo scopo di migliorare la vita quotidiana. Sarà per questo che il CERN attira investimenti dagli enti di ricerca di tutto il mondo, nonché le menti più dinamiche e brillanti di fisici ed ingegneri che qui collaborano per spingere sempre più in là le frontiere della conoscenza.

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