In seguito alla diffusione di tecnologie a basso costo ed accessibili ai più, è sempre più dilagante una vera e propria “fame di elettricità”, ossia la continua richiesta di energia necessaria per alimentare tutti gli oggetti di uso quotidiano. Spesso, però, non si tiene granché in considerazione ciò che vi è dietro la presa da muro di casa e ciò porta ad un utilizzo poco responsabile dell’energia e, quindi, allo spreco.
Un modo per favorire l’educazione ad un uso più consapevole dell’elettricità è quello di mostrare quanto “lavoro” sia necessario per la produzione di questa energia invisibile, ad esempio trasformando gli stessi utenti in “generatori elettrici” viventi. L’idea è molto semplice e sfrutta il famigerato principio di conservazione dell’energia secondo il quale l’energia non si crea e non si distrugge bensì si trasforma. Si tratta, quindi, di aggiungere una sola tappa ad un processo di trasformazione dell’energia che tutti mettiamo in atto quotidianamente, attraverso di movimento. L’ energia chimica presente a livello cellulare viene trasformata in lavoro meccanico quando compiamo una qualsiasi azione (camminare, correre, fare esercizio fisico): la novità sta nell’utilizzare questo lavoro meccanico per generare elettricità. Questa tecnologia troverebbe la sua più immediata applicazione nelle palestre. Ad esempio, ricordiamo la “Green Microgyms”, catena americana di palestre, in cui l’esercizio fisico è impiegato per generare elettricità: per fare questo è stato necessario realizzare un apposito equipaggiamento che trasformasse i comuni macchinari per il fitness in generatori di potenza da collegare alla rete elettrica, come ad esempio una cyclette collegabile alla rete attraverso una semplice presa da muro, facilmente utilizzabile anche in casa.
Ma non preoccupatevi, anche chi non frequenta le palestre può avere occasione di entrare in contatto con questa tecnologia, grazie ad una società londinese, la Electric Pedals, che si occupa di alimentare eventi come concerti, cinema, workshops e installazioni artistiche con una serie di generatori a pedali utilizzati dagli stessi spettatori. Anche questa società si occupa della vendita dell’equipaggiamento necessario per la produzione dell’energia: dalle biciclette a piccole stazioni elettriche, fino a dei “pacchetti” già pronti e adattati per particolari scopi, come ad esempio alimentare prese per caricabatterie di cellulari o frullatori.
Con l’aumento della necessità di ridurre gli sprechi energetici, sono tante le iniziative che si stanno diffondendo anche in Italia, come per la bicigeneratori®, una società che propone vari allestimenti in cui è possibile alimentare macchinette del caffè, videogiochi interattivi ed anche alberi di Natale!
Utilizzando questi macchinari, in media una persona comune produce circa 75 W in un’ora: basti considerare che con circa 8 W all’ora si alimenta un caricatore per smartphone, invece un computer consuma in media 200 W.
Queste iniziative non sono solo modi puliti, divertenti e sani di generare elettricità, ma anche delle occasioni per promuovere la sostenibilità, l’esercizio e una sempre più necessaria educazione energetica, in modo da responsabilizzare la gente ad un uso consapevole dell’energia elettrica, al fine di ridurre al minimo gli abusi e gli sprechi.
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