Energia nel mondo. Quando, cosa e perché è successo
Nell’articolo pubblicato giorni fa ho riassunto gli eventi che hanno segnato la storia energetica italiana. Quello che vorrei fare adesso è, invece, raccontare l’energia secondo la cronologia di eventi mondiale. Anche in questo caso, mi piacerebbe ricevere commenti, critiche e qualsiasi informazione in più che volete condividere con me e con gli altri lettori. La storia del mondo dell’energia inizia, tanto per cambiare, con un italiano (anche se molto è successo anche prima).
1942Enrico Fermi realizza a Chicago la prima reazione a catena, sviluppando energia da fissione nucleare
1953Eisenhower tiene il famoso discorso alle Nazioni Unite in cui chiede cooperazione internazionale per sfruttare l’energia nucleare a fini pacifici
1954 In Unione Sovietica viene prodotta per la prima volta nel mondo energia elettrica tramite fissione nucleare in una centrale
1955 La prima conferenza a Ginevra di Atomi per la Pace, voluta dagli Stati Uniti e con la partecipazione anche dell’Unione Sovietica
1956 In Gran Bretagna viene completata e messa in funzione la prima centrale nucleare britannica
1958 Negli USA viene completata e messa in funzione la prima centrale nucleare statunitense
1960 Nasce l’OPEC (Organitation of Petroleum Exporting Countries)
1962 A Latina viene messa in funzione la prima centrale nucleare a fissione italiana
1966 Le Nazioni Unite sanciscono la sovranità dei singoli paesi sulle risorse naturali presenti nel territorio, petrolio e gas metano inclusi, il che avrà ripercussioni politico-energetiche pesantissime nel corso degli anni
1973 Scoppia la guerra del Kippur e, a valle di questa, la prima crisi mondiale petrolifera. I paesi arabi dell’OPEC, infatti, decidono di limitare la fornitura di greggio all’Occidente come protesta e il prezzo del petrolio passa da 2/3 $ a barile a 10/11 $ a barile
1979 L’incidente alla centrale americana di Three Miles Island provoca la fusione del nocciolo ed è forse uno dei primi, se non il primo incidente che si ripercuote in modo importante sulla società mondiale e apre le porte al “terrore da energia nucleare”
1980 Scoppia la prima guerra in Iraq e, quindi, la seconda crisi petrolifera mondiale. Il prezzo del petrolio sale da 11 $ a barile a 35 $ a barile e più
1986 Tragedia nella centrale nucleare di Cernobyl, in Ucraina, al nord di Kyiv, dovuta ad errore umano. Qui la situazione è stata più pesante rispetto all’incidente americano; il che è dovuto soprattutto alla vicinanza della centrale con centri abitati e alla “nuvola radioattiva” che ha raggiunto gran parte dell’Ex Unione Sovietica Occidentale e dell’Europa Orientale, parte dell’Italia compresa
1997 Intanto a Kyoto, in Giappone, si ha la prima importantissima conferenza mondiale sui cambiamenti climatici in cui la maggior parte dei paesi sottoscrivono il famoso Protocollo di Kyoto. Tra questi anche l’Italia che si impegnava per la riduzione delle emissioni di CO2 del 7% al 2010. Stati Uniti, invece, non firmano
2004 Il prezzo del petrolio sale a 50 $ a barile
2005 Il prezzo del petrolio sale fino al massimo di quasi 100 $ a barile
2011 Incidente alla centrale nucleare di Fukushima, nord del Giappone, dovuto a un maremoto che ha distrutto tutta la costa, di cui ne scrivo anche in un precedente articolo.
La mappa interattiva dell’IEA (International Energy Agency) – presente anche nell’articolo precedente – riassume il susseguirsi degli eventi prima citati attraverso il parametro della produzione energetica totale, anno per anno. In figura c’è il planisfero negli anni 1973 e 2013. In sostanza, il petrolio prodotto dall’OPEC non è variato; così come non cambiano in maniera sostanziale i parametri nelle nazioni Europee e Africane. Sicuramente, però, Asia e Sud America saltano all’occhio anche ai meno attenti. Nazioni come Cina, India, Russia e Brasile, grazie alle rivoluzioni industriali degli ultimi anni, hanno aumentato la producibilità, la ricchezza e, di conseguenza, anche i consumi energetici.
I consumi mondiali sono aumentati più del 100% negli ultimi 40 anni. Partendo da meno di 6.000 Mtep consumati nel 1973 si raggiungono quasi i 14.000 Mtep del 2013. Dalla figura sottostante è possibile anche differenziare le varie fonti energetiche. Naturalmente i combustibili fossili la fanno da padrone; è interessante notare, però, come i biofuels sono stabili durante gli ultimi 40 anni. Le rinnovabili – idroelettrico a parte – non sono neanche visibili, il che è tutto dire.
Lorenzo Rubino
Laureato magistrale a 24 anni in ingegneria energetica al PoliTO. Esperto in efficienza energetica industriale, commerciale, residenziale. Progettista tecnico di impianti rinnovabili e tradizionali. Responsabile di #EnergyCuE da marzo 2015. Appassionato di nuove tecnologie e policy, soprattutto se finalizzate alla sostenibilità della produzione di energia. Mi sento curioso, riflessivo ma anche spontaneo, diretto e pragmatico, da buon ingegnere!