Il 13 agosto è stato l’Earth Overshoot Day, ossia il giorno in cui l’umanità ha consumato tutte le risorse energetiche e i beni ecologici che la Terra è capace di rigenerare in un anno.
Fin dagli anni ’70 il Global Footprint Network redige un rapporto in cui mette a confronto la domanda di risorse richieste dalla nostra razza e la capacità della Terra di produrre queste risorse, sostituirle quando finiscono e smaltirne i rifiuti derivanti: in circa 8 mesi abbiamo terminato tutte le risorse che avevamo a disposizione naturalmente per il 2015, e tutte quelle che stiamo consumando dal “Day” in avanti sono già riferite all’anno prossimo.
Per capire il significato di questo giorno, bisognerebbe immaginare il mondo dal momento in cui, esaurite le risorse dell’anno, non se ne possono consumare altre. Adesso non correrebbe energia elettrica, non ci sarebbe più luce, non si avrebbe più alcun accesso al gas, né a qualsiasi altro combustibile, con conseguenze drammatiche sulla produzione.
Ed invece possiamo consumare le risorse del futuro. E’ per questo motivo che, sebbene si siano esaurite le risorse dell’anno, continuiamo comunque a godere di tutti i confort della società moderna. Sottraiamo energia e capacità produttiva dei campi alle generazioni future, anticipando di anno in anno l’Earth Overshoot Day.
L’umanità avrebbe bisogno di oltre una Terra e mezzo (precisamente 1,6) per poter rispondere alla propria fame di energia e beni naturali senza depauperare il pianeta.
I costi dell’impatto ecologico, spiegano gli esperti, stanno diventando sempre più evidenti e si concretizzano nella deforestazione, nella siccità e nella scarsità di acqua dolce, nell’erosione del suolo, nella perdita di biodiversità ed infine nell’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera.
L’ultima volta che l’impronta ecologia della nostra specie era sostenibile dal pianeta Terra correva l’anno 1970. Allora l’umanità contava circa 3,5 miliardi di persone, contro le oltre 7 di oggi.
Se il trend dovesse restare immutato per il 2030 saranno necessarie due Terre per rispondere al fabbisogno energetico della nostra specie, ma la rotta potrebbe essere invertita se solo le emissioni di carbonio fossero ridotte del 30%. In questo modo nel 2030 l’Earth Overshoot Day cadrebbe il 16 settembre. Certo, sarebbe ancora poco, ma segnerebbe un’inversione di rotta in un contesto demografico in crescita.
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